Parole, pensieri e caffè

Da circa un mese ha preso vita il mio progetto "Parole, pensieri e caffè". Ci pensavo da tempo e lo stop forzato della scorsa primavera mi ha permesso di cominciare a lavorarci e portarlo in stampa. 

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In un’epoca caratterizzata dal correre e dalla continua digitalizzazione del tutto, ho scelto di camminare al contrario. Ho scelto di far uscire alcuni degli articoli da me scritti negli anni passati dalle pagine web e portarli tutti insieme, in  un vero libro fatto di carta. Perché? 

In primis perché mi piace l’odore della carta stampata, poi perché penso che nell’immenso mondo del web un articolo possa “perdersi”. Da qui la scelta di trasferire una parte dei testi in questo progetto. Sembra ieri ma sono già passati nove anni da quando scrissi della generosa donazione aurea del popolo montecalvese devoti alla Madonna dell’Abbondanza. 

Fu il primo articolo a cui ne seguirono tanti altri, sempre legati al paese e al territorio dove vivo e a cui sono molto legato. Sono stati anni di racconti legati a tempi remoti e tradizioni locali ma anche di denuncia contro atti di inciviltà e problematiche varie legate alla viabilità, ai pubblici uffici e all’inquinamento. Al contempo sono stati anche anni di piacevoli scoperte, nella maggior parte dei casi legate al mondo giovanile. Ed allora ecco che si parla di musica, di calcio e di pesistica, di teatro, di arte. Questi giovani troppo spesso e facilmente criticati, che hanno il coraggio di fare in un piccolo paese, contro tutto e tutti; loro che decidono di incidere un disco o creare una squadra di calcio a cinque femminile; loro che dal nulla danno vita ad una compagine di calcio in una zona periferica; sempre loro che decidono di colorare, dipingere e creare, per ridare colore al vuoto dei nostri luoghi. 

Sono state sempre belle emozioni quelle di ascoltare davanti ad un caffè, i loro primi passi, i fallimenti, il combattere giornalmente con le menti chiuse ed ottuse che non guardano oltre l’uscio di casa, gli apprezzamenti esterni che in alcuni casi vengono anche da molto lontano. 

Ho la consapevolezza di vivere in un posto fantastico, questa striscia di Irpinia che accarezza il Sannio, ricca di belle realtà e meraviglie paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di primo piano ma troppo spesso declassata e offesa, in alcuni casi anche dai suoi stessi figli. Le problematiche legate al territorio ci sono purtroppo e ci saranno ancora, ma ciò non deve mai mettere in secondo piano tutto ciò che viene fatto per mantenere viva questa terra come manifestazioni e iniziative culturali, sportive, turistiche, enogastronomiche.  Queste persone, questi sognatori pazzi sono le anime dei paesini, sono coloro che portano ossigeno per far continuare la vita; senza di loro ci sarebbe il nulla che di conseguenza lascerebbe spazio all’andare via, scappare. 

Per questi motivi ho scritto negli anni e per questi stessi motivi voglio raccogliere le mie testimonianze in queste pagine affinché ciò che è stato fatto possa essere da stimolo per continuare a fare, a mettersi in gioco. Nelle pagine seguenti, partendo dal 2012 per giungere al 2018, riporto varie storie di vita locale, forse in apparenza insignificanti ma di importanza vitale per il territorio. Buona lettura, sognatori e non.

 

 

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